Economia neozelandese
La Nuova Zelanda ha una delle più piccole economie fra i Paesi membri dell’OCSE con caratteristiche di grande apertura. Rimane fortemente dipendente dalla produzione agricola pur contando su un settore dei servizi in crescita. Il settore dei materiali per l’edilizia è in rapida espansione, grazie anche ai massicci investimenti pubblici per l’edilizia sociale per ovviare alla crisi abitativa e per potenziare il settore turistico (recentemente in quest’ultimo settore è stato annunciato un pacchetto di 178 milioni di $NZ). I prodotti agricoli e derivati costituiscono più della metà delle esportazioni.
Il commercio è essenziale per la prosperità economica della Nuova Zelanda e gli interessi commerciali della Nuova Zelanda sono ben diversificati. Australia, Cina, Nord America, Unione Europea e Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico ricevono ciascuno tra il 9 e il 19% circa dell’esportazione di prodotti e servizi dalla Nuova Zelanda.
Le relazioni nell’area dell'Asia-Pacifico rimangono al centro degli interessi politici ed economici della Nuova Zelanda. I Paesi della Cooperazione Economica Asia-Pacifico (APEC) ricevono più del 70% delle esportazioni della Nuova Zelanda, forniscono il 71% degli arrivi per turismo e circa il 75% degli investimenti diretti esteri in Nuova Zelanda.
In patria e all'estero, la Nuova Zelanda rimane impegnata nella riduzione delle barriere tariffarie. A livello nazionale, le tariffe sono state sistematicamente ridotte e sono stati eliminati i tetti quantitativi sulle merci importate. Circa il 90% delle merci entrano in Nuova Zelanda senza dazi, incluse tutte le merci dei paesi meno sviluppati. A livello internazionale, la Nuova Zelanda è impegnata attivamente per superare l’impasse registrata nell’Organizzazione Mondiale del Commercio.
A livello regionale la Nuova Zelanda è stato il quarto paese a ratificare il Partenariato Transpacifico ad 11(CPTPP) che entrerà in vigore a fine 2018. Con l’Unione Europea è in corso il negoziato per la conclusione di un accordo di libero scambio.
Andamento dell'interscambio bilaterale
Nel 2018 le esportazioni di merci italiane in Nuova Zelanda sono ammontate alla cifra record di oltre NZD 1,24 miliardi (ca. Euro 755 milioni), in crescita del 12,6% rispetto al 2017 e del 23,4% rispetto al 2016. Si tratta dell'ottavo anno consecutivo di crescita del nostro export. Da segnalare che solo nell'ultimo quinquennio le nostre esportazioni sono aumentate del 41,9%. A livello settoriale, i principali comparti del nostro export si confermano: mezzi di trasporto, macchinari elettrici, arredo-casa, oggetti in pelle, prodotti farmaceutici, ottica, abbigliamento e agro-alimentare. Le principali voci delle importazioni italiane dalla Nuova Zelanda sono invece la lana, la carne e i prodotti chimici organici.Nel 2018 le importazioni italiane dalla Nuova Zelanda sono invece ammontate a circa NZD 320 mila (ca. Euro 195 milioni), in diminuzione del 10,6% rispetto al 2017. Nel complesso la bilancia commerciale è dunque in forte avanzo per l’Italia, con le macchine utensili in particolare evidenza. Le importazioni italiane più consistenti sono nel cuoio conciato e lavorato e nei filati, in particolare lana.
L'Italia e' diventato il 12esimo fornitore globale della Nuova Zelanda (dopo nell'ordine: Cina, Australia, Stati Uniti, Giappone, Germania, EAU, Corea del Sud, Tailandia, Singapore, Malesia, Regno Unito; e prima di: Francia, Vietnam e Indonesia) e il terzo fornitore europeo (dopo Germania e Regno Unito). Le esportazioni italiane ammontano al 2,05% di tutte le importazioni neozelandesi e l'11.6% delle importazioni neozelandesi provenienti dalla UE.
Presenza economica italiana in Nuova Zealanda
I dati dell'interscambio confermano la rapida crescita della presenza economico-commerciale italiana in Nuova Zelanda. Una recente rilevazione di questa Ambasciata ha individuato circa 50 imprese italiane con una presenza commerciale stabile nel Paese. Si segnala in particolare la presenza consolidata di aziende leader nei rispettivi settori quali: Luxottica, Amplifon, Iveco, Fiat-Chrysler, Case New
Holland, Prysmian, Mapei, Beretta, De Longhi, Campari, Granarolo. Si e' registrata inoltre una marcata crescita negli ultimi anni del numero di professionisti italiani che lavorano presso aziende neozelandesi o filiali neozelandesidi aziende multinazionali, la cui presenza costituisce spesso un ulteriore elemento di sviluppo delle relazioni commerciali.