Nel 1950 sono state stabilite le relazioni diplomatiche tra Italia e Nuova Zelanda, ma la storia comune tra i
nostri due Paesi risale alla seconda metà del diciannovesimo secolo.
La diaspora italiana tra il 1880 e il 1914 portò numerosi connazionali ad approdare all’altro capo del mondo
sulle sponde neozelandesi in cerca di fortuna. Da quel momento ad oggi, l’emigrazione di italiani in Nuova Zelanda non è mai finita, anche se ha assunto connotati differenti: la prima generazione di migranti, infatti, era composta in maggioranza da pescatori ed agricoltori, mentre oggi giovani laureati e imprenditori di successo dall’Italia si distinguono nel mondo delle professioni e sul mercato neozelandese. Ieri come oggi, gli immigrati italiani, con il loro spirito di iniziativa e le loro notevoli capacità professionali,
hanno rappresentato e rappresentano un contributo rilevante per l’economia locale.
La seconda divisione neozelandese partecipò alla campagna degli Alleati per liberare l’Italia dall’occupazione
nazifascista. Il corpo di spedizione neozelandese sbarcò a Taranto nell’ottobre 1943 e risalì la dorsale Appenninico-Adriatica fino a Trieste, raggiunta nel maggio 1945. Durante i feroci scontri per penetrare le linee difensive Gustav e Gotica, il contingente neozelandese subì più di 2100 morti e 6700 feriti, soprattutto nelle battaglie di Orsogna, Cassino e per la liberazione di
Firenze, Faenza e Trieste.